domenica 2 maggio 2010

Idea 77 (Un mio racconto)

IDEA 77


Questa è una storia che nasce con il sole.

Esce dall’ombra la piccola ballerina.

-Sfugge l’ombra a cui non appartiene-

All’inizio sembra un pupazzo di stoffa, pieno di sabbia.

Come si muove la sabbia precipita e il corpo prende forma.

Esce , a quell’ora, anche il lupo dal bosco.

Il suo volto è segnato.

Una ruga lunga, lunga gli passa la guancia.

Fin sopra la bocca. Un solco per il pianto.

Ha gli occhi bistrati, azzurri, pungenti.


Sara cammina nel pieno del sole.


- Arriva l’incontro-

Sono le 8:30

Appuntamento con il cinema.

La ballerina sarà oggi una comparsa per un film.

-C’era, c’è, ci sarà

una strada nel bosco.

Questo è il bosco del lupo.

Bosco pieno di cervi,

bosco con tante querce.

Questo è il bosco in cui passa Sara-



Sara passa e ripassa dietro gli attori.

Ora fa l’infermiera con un carrello pieno di confusi oggetti medici.

-Garze, alcol, acqua ossigenata, pinze mediche, c’è un set per intubare e due finti stetoscopi-


Avanti e indietro.

Avanti e indietro.

Motore- Partito-Silenzio-Ciack-Azione- e poi continui stop, e via da capo.

Ognuno urla, l’rodine che ha urlato quello gerarchicamente sopra di lui un secondo fa…e via così fino a Sara che non può certo urlare a nessuno.

Ora c’è la pausa pranzo.

Sara si siede con una mela in una mano, davanti a lei siede un uomo.

Non si guardano nemmeno. Il pupazzo di stoffa e sabbia si è adattato alla sedia di plastica nera. Lupo è accucciato sopra la sua scodella di alluminio –gnocchi al sugo,poco salati-.


Poi Lupo alza la faccia –letteralmente- dal piatto, per bere. E la vede.

Chissà perchè nota le sue lunghe braccia sottili che aderiscono al corpo. Le spalle scivolano morbide verso il basso, la testa un po’ piegata a sinistra.

Il pupazzo-ballerina non si accorge di Lupo che la fissa attento. I suoi occhi le scorrono sulla stoffa e poi le affondano sulla sabbia del viso. Gli occhi un po’ sporgenti e allungati sembrano la metà di quelli di lupo, così infossati e profondi.

E se Lupo la guarda ancora…se ne accorge.

E si guardano un po’, così. Fissi. Perché la ballerina non ha paura del lupo.


Il lupo deve tornare al lavoro.

Monta con gli altri il nuovo set.

Appendono quadri con il corpo umano .mappe cinesi per l’agopuntura-, viene messa una scrivania e una poltrona rossa che fa molta scena.

Sulla scrivania ci sono gli oggetti classici che si possono trovare sul tavolo di un medico.

E’ stato dato l’Azione, ma Sara non è in campo e quindi vaga per un bosco di luci e cavi elettrici. Deve saltare i funghi-persona degli attrezzisti.

La classe nobile è riunita tutta intorno alla figura del regista.

Entra nella stanza appena creata.

Si accende una sigaretta e muove passo dopo passo i piedi e danza.

Finalmente non è un pupazzo di stoffa e sabbia, è una ballerina. Una danzatrice di contemporaneo, che studia molto per diventare sempre più sabbia mutabile.

Per saper tenere qualunque posizione. Si mette con le mani a terra, poggia la testa e prova ad alzare le gambe. Ancora non sa bilanciare il peso e le cadono verso il basso. Lupo è lì, dietro un albero-porta.

Com’è bella nei movimenti, così ritmici e ampi. Descrive un circolo con le gambe e ruota le braccia. C’è un misto di arti marziali e danze tribali.

Il metamorfismo di Sara è travolgente e il predatore osserva rapito questi movimenti bestiali.

La sigaretta è finita da molto e giace dentro al sua mano rotea con una sigaretta spenta in mano-.

Bislacca nei suoi movimenti Sara si blocca, sembra l’animale che sente il pericolo. Si piega sulle gambe, acquattata aspettando la mossa del predatore.

Ognuno aspetta la mossa dell’altro.

-Motore- La giriamo!-

Sara scatta verso la porta e Lupo non fa in tempo a nascondersi.

Sono faccia a faccia.

-Ciak-Azione-

Si scambiano il nome come se fosse una battuta ma lei non è che una ballerina e lui che un aiuto dell’aiuto dello scenografo…allora perdono le parole e saltano le battute.

-Due salami appesi accanto-

Il pupazzo di stoffa e sabbia sorride, socchiudendo gli occhi, Lupo schiude la bocca e il solco si piega.

- Sara entrò nel bosco per andare a coglier fiori.

In mezzo a una radura si mise a ballare.

Il lupo la vide,

quando poi il lupo si fece avanti

Sara non ebbe paura.

Furono duri e tremendi istanti,

si guardarono entrambi negli occhi..

(gli occhi sono lo specchio dell’anima)

e la bimba porse la mano,

e il lupo porse la zampa.

C’era, c’è e ci sarà

un bosco.

Dove non c’è il lupo.

Si dice che il lupo se lo sia portato via una ballerina di stoffa e sabbia-







Rosa Chiara

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